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"Forse il maggior pregio di queste poesie consiste proprio nell'immedesimazione mimetica con l'ambiente descritto, del quale viene imitato il lessico semplice e fiabesco, il tono innocente del fanciullo, il ritmo disinvolto della filastrocca e della storiella. Non bisognerà dunque ricercare preziosismi formali, ma tutto si regge su un quasi infantile - non per questo meno denso -pathos affettivo, che trae la sua linfa dalla nota portante dell'isola-nido. D'altronde, non è certo un caso che, assieme all'immagine del mare, un'altra immagine diffusa sia quella dell'uccello... Così come non è un caso che un altro grande tema di queste poesie, quello del rapporto con Dio, sia mediato proprio dai temi della natura e dell'infanzia. Quella che prima avevamo definito eterogeneità rivela quindi, sotto la superficie, una tenuta di insieme non indifferente, segno di una forte personalità letteraria che non manca di farsi sentire anche laddove si allontana dal suo tipo di scrittura prediletto..." (Dalla prefazione di Federico Mazzocchi)